mercoledì 25 giugno 2008

L'energia del futuro!

Copio questo intervista dal blog di Beppe Grillo, tratta di un tema molto importante:
le energie rinnovabili, alias energie del futuro.


Vi chiederei di leggerla anche se lunga perchè ci sono scritte cose stupefacienti e interessanti.


"Il blog ha intervistato Jeremy Rifkin, autore di fama mondiale, tra i suoi libri: “Economia all’idrogeno”.Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta. Il petrolio sta finendo. L’energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile, come il sole e il vento, e distribuita. Ognuno di noi potrà creare la propria energia e metterla a disposizione degli altri in rete.


"Ora, al tramonto [della seconda rivoluzione industriale] ci sono alcune situazioni davvero molto critiche. Il prezzo dell’energia sta drammaticamente salendo e il mercato mondiale del petrolio si è appena avviato al suo picco di produzione. I prezzi del cibo sono raddoppiati negli ultimi anni poiché la produzione di cibo è prevalentemente basata sui combustibili fossili. Appena raggiungeremo il picco della produzione di petrolio, i prezzi saliranno, l’economia globale ristagnerà, avremo recessione e ci saranno persone che non riusciranno a mettere in tavola qualcosa da mangiare. Il “picco del petrolio” avviene si è usato metà del petrolio disponibile. Quando questo avverrà, quando saremo all’apice di questa curva, saremo alla fine dell’era del petrolio perché il costo di estrazione non sarà più sostenibile. Quando arriveremo al picco? L’ottimista agenzia internazionale per l’energia dice che ci arriveremo probabilmente attorno al 2025-2035. D’altra parte negli ultimi anni alcuni dei più grandi geologi del mondo, utilizzando dei modelli matematici molto avanzati, rilevano che arriveremo al picco tra il 2010 e il 2020. Uno dei maggiori esperti sostiene che il picco è già stato raggiunto nel 2005. Ora, il giacimento del Mare del Nord ha raggiunto il picco 3 anni fa. Il Messico, il quarto produttore mondiale, raggiungerà il picco nel 2010, come probabilmente la Russia. Nel mio libro, Economia all’idrogeno, ho speso molte parole su questa questione. Io non so chi ha ragione, gli ottimisti o i pessimisti. Ma questo non fa alcuna differenza, è una piccolissima finestra. La seconda crisi legata al tramonto di questo regime energetico è l’aumento di instabilità politica nei Paesi produttori di petrolio. Dobbiamo capire che oggi un terzo delle guerre civili nel mondo è nei Paesi produttori di petrolio. Immaginate cosa accadrà nel 2009, 2010, 2011, 2012 e così via. Tutti vogliono il petrolio, il petrolio sta diventando sempre più costoso. Ci saranno più conflitti politici e militari nei Paesi produttori. Infine, c’è la questione dei cambiamenti climatici. Se prendiamo gli obiettivi dell’Unione Europea sulla riduzione della Co2, e la UE è la più aggressiva del mondo in questo senso, anche se riuscissimo a raggiungere quegli obiettivi ma non facessero lo stesso India, Cina e altri Paesi, la temperatura aumenterà di 6°C in questo secolo e sarà la fine della civilizzazione come la conosciamo. Lasciatemi dire che quello di cui abbiamo bisogno adesso è un piano economico che sia sufficientemente ambizioso ed efficace per gestire l’enormità del picco del petrolio e dei cambiamenti climatici. Lasciatemi dire che le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l’umanità cambia il modo di produrre l’energia, primo, e quando cambia il modo di comunicare, per organizzare questa rivoluzione energetica. All’inizio del XX secolo la rivoluzione del telegrafo e del telefono convergeva con quella del petrolio e della combustione interna, dando vita alla seconda rivoluzione industriale. Ora siamo al tramonto di quella rivoluzione industriale. La domanda è: come aprire la porta alla terza rivoluzione industriale. Oggi siamo in grado di comunicare peer to peer, uno a uno, uno a molti, molti a molti. Io sto comunicando con voi via Internet. Questa rivoluzione “distribuita” della comunicazione, questa è la parola chiave: “distribuita”, questa rivoluzione “piatta”, “equa” della comunicazione proprio ora sta cominciando a convergere con la rivoluzione della nuova energia distribuita. La convergenza di queste due tecnologie può aprire la strada alla terza rivoluzione industriale. L’energia distribuita la troviamo dietro l’angolo. Ce n’è ovunque in Italia, ovunque nel mondo. Il Sole sorge ovunque sul pianeta. Il vento soffia su tutta la Terra, se viviamo sulla costa abbiamo la forza delle onde. Sotto il terreno tutti abbiamo calore. C’è il mini idroelettrico. Queste sono energie distribuite che si trovano ovunque. L’Unione Europea ha posto il primo pilastro della terza rivoluzione industriale, che sono le energie rinnovabili e distribuite. Primo, dobbiamo passare alle energie rinnovabili e distribuite. La UE ha fissato l’obiettivo al 20%. Secondo, dobbiamo rendere tutti gli edifici impianti di generazione di energia. Milioni di edifici che producono e raccolgono energia in un grande impianto di generazione. Questo già esiste. Terzo pilastro: come accumuliamo questa energia? Perché il Sole non splende sempre, nemmeno nella bellissima Italia. Il vento non soffia sempre e le centrali idroelettriche possono non funzionare nei periodi di siccità. Il terzo pilastro riguarda come raccogliamo questa energia e la principale forma di accumulo sarà l’idrogeno. L’idrogeno può accumulare l’energia così come i supporti digitali contengono le informazioni multimediali. Infine, il quarto pilastro, quando la comunicazione distribuita converge verso la rivoluzione energetica generando la terza rivoluzione industriale. Prendiamo la stessa tecnologia che usiamo per Internet, la stessa, e prendiamo la rete energetica italiana, europea e la rendiamo una grande rete mondiale, come Internet. Quando io, voi e ognuno produrrà la sua propria energia come produciamo informazione grazie ai computer, la accumuliamo grazie all’idrogeno come i media con i supporti digitali, potremo condividere il surplus di produzione nella rete italiana, europea e globale nella “InterGrid”, come condividiamo le informazioni in Internet. Questa è la terza rivoluzione industriale. Io lavoro con molte tra le più grandi aziende energetiche del mondo, come consulente. Lasciatemi fare una considerazione in termini di business, non in termini ideologici. Non credo che l’energia nucleare sarà significativa in futuro e credo che sia alla fine del suo corso e qualsiasi governo sbaglierebbe a investire nell’atomo. Vi spiego le ragioni. Non produciamo Co2 con gli impianti nucleari, quindi dovrebbe essere parte della soluzione ai problemi climatici. Ma guardiamo ai numeri. Ci sono 439 impianti nucleari al mondo, oggi, che producono solo il 5% dell’energia che consumiamo. Questi impianti sono molto vecchi. C’è qualcuno in Italia o nel mondo che davvero crede che si possano rimpiazzare i 439 impianti che abbiamo oggi nei prossimi vent’anni. Anche se lo facessimo continueremmo a produrre solo il 5% dell’energia consumata, senza alcun beneficio per i cambiamenti climatici. E’ chiaro che perché ne avesse, dovrebbero coprire almeno il 20% della produzione. Ma perché la produzione di energia sia per il 20% nucleare, dovremmo costruire 3 centrali atomiche ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Capito? Duemila centrali atomiche. Tre nuove centrali ogni mese per sessant’anni. Non sappiamo ancora cosa fare con le scorie. Siamo nell'energia atomica da 60 anni e l'industria ci aveva detto: "Costruite gli impianti e dateci tempo sufficiente per capire come trasportare e stoccare le scorie". Sessant'anni dopo questa industria ci dice "Fidatevi ancora di noi, possiamo farcela", ma ancora non sanno come fare. L'agenzia internazionale per l'energia atomica dice che potremmo avere carenza di uranio tra il 2025 e il 2035, facendo cosi' morire i 439 impianti nucleare che producono il 5% dell'energia del mondo. Potremmo prendere l'uranio che abbiamo e convertirlo in plutonio. Ma avremmo il pericolo del terrorismo nucleare. Vogliamo davvero avere plutonio in tutto il mondo in un'epoca di potenziali attacchi terroristici? Credo sia folle. E infine, una cosa che tutti dovrebbero discutere col vicino di casa: non abbiamo acqua! Questo le aziende energetiche lo sanno ma la gente no. Prendete la Francia, la quintessenza dell'energia atomica, prodotta per il 70%. Questo e' quello che la gente non sa: il 40% di tutta l'acqua consumata in Francia lo scorso anno, e' servita a raffreddare i reattori nucleari. Il 40%. Vi ricordate tre anni fa, quando molti anziani in Francia morirono durante l'estate perche' l'aria condizionata era scarsa? Quello che non sapete e' che non ci fu abbastanza acqua per raffreddare i reattori nucleari, che dovettero diminuire la loro produzione di elettricita'. Dove pensano di trovare, l'Italia e gli altri Paesi, l'acqua per raffreddare gli impianti se non l'ha trovata la Francia? Quello che dobbiamo fare è democratizzare l’energia. La terza rivoluzione industriale significa dare potere alle persone e per la generazione cresciuta con la Rete questo è la conclusione e il completamento di questa rivoluzione, proprio come ora parliamo in Internet, centinaia di persone sono in Internet, ed è tutto gratuito, e questi possono creare il più grande, decentralizzato, network televisivo, open source, condiviso…perché non possiamo farlo con l’energia?

L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel vostro Paese! Mi meraviglio quando vengo nel vostro Paese e vedo che non vi state muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole! Siete una penisola, avete il vento tutto il tempo, avete il mare che vi circonda, avete ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, avete la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Voi avete molta più energia di quella che vi serve, in energie rinnovabili! Non la state usando…io non capisco. L’Italia potrebbe. Credo che, umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell’effetto moltiplicatore sull’economia della terza rivoluzione industriale per muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi. Da anni seguo il tuo sito, vorrei che ci fossero voci come la tua in altri Paesi. Ha permesso a cosi' tante persone di impegnarsi insieme...credo sia istruttivo rispetto alla strada che dobbiamo intraprendere." Jeremy Rifkin

La strada della vita

Sulla strada della mia vita
non è stato sempre facile
ma dal dolore s'impara.
Quando tutto sembra immobile
io non mi fermo.
Domani è un altro giorno
perchè cambiare è come nuova energia
perchè tutto mi aiuta a crescere
a capire che si può perdere
ma l'importante è
non darsi vinti mai.

Giunfry



Guarda le piccole cose perche' un giorno ti volterai e capirai che erano grandi...

martedì 24 giugno 2008

19 maggio - 24 giugno

Un mese.
è passato un mese dal mio ultimo post, un po' per difficoltà tecniche e un po' per dimenticanza non ho più avuto l'occasione di scrivere qualcosa di interessante..


Oggi la situazione è preoccupante... ho fatto la doccia ieri sera prima di andare a dormire e con questo caldo tremendo riesco già ad avere delle super-ascelle-pezzatissime gusto cipolla.
Questo non mi permette movimenti rapidi alla tastiera, a meno che il sottoscritto non voglia testare un nuovo tipo di sonnifero-avvelenante, visto che alzare e muovere le braccia non è per niente consigliabile.

Oggi il mio psicologo personale ed interiore, l'unico che mai avrò, mi ha prescritto di riprendere il post precedente:

http://sogni-in-liberta.blogspot.com/2008/05/il-mondo-sta-impazzendo.html

e mi ha ordinato sedutastante di trovare una risposta che possa soddisfare i più e non deludere "le centinaia di ragazze e ragazzi" che leggono il mio blog per due motivi:

1)se mai dovessero uccidermi e farlo passare per un suicidio non vorrei mai che poi venissero a leggere il mio blog e trovando quel post, dicessero:
"ora del decesso: 10.20, si, effettivamente si è trattato di suicidio, il ragazzo presenta ferite mortali auto-inferte, sul blog tutta la verità sui suoi ultimi pensieri..."
risposta immaginaria dalla tomba: "mavalà! stronzi!"

2)non vorrei mai che qualcuno leggendolo entrasse in depressione, o aumentasse la dose dei problemi che già ha.

quindi le possibilità sono due:
o trovo una soluzione, o trovo più soluzioni.


badate bene che la differenza non è così sottile come sembra tra un singolare e un plurale.
una soluzione permette una via di scampo da una situzione scomoda, oppure il ritorno nella stessa se non si ha il coraggio di tentarla.
più soluzioni permettono invece una scelta più ampia e una maggiore volontà nel non tornare indietro, o meglio nel volere andare avanti e nell'uscire dalla situazione attuale.
sembra banale, ma se ci pensate non è così.

dopo questo svarione linguistico, torniamo al nocciolo della questione:
"il mondo sta impazzendo!"



purtroppo non posso minimamente rinnegare ciò che ho scritto nel post in questione, sono cose che penso e che mi sembrano anche parecchio reali, quindi sarebbe ipocrita dire:
"ma no, il mondo va benissimo! siamo tutti felicissimi, ci divertiamo dalla mattina alla sera, nessuno sta male e ci piace così!"

quindi mi posso limitare a dare un'altra soluzione o più soluzioni che siano un po' controcorrente rispetto a quella che ho dato prima:

>cit: "il problema è che una volta toccato il fondo, non si deve per forza risalire anzi si può continuare a scavare!
E allora forza, prendi una pala e vieni anche tu!
Se ci mettiamo tutti d'impegno finiremo prima di scavare, e a quel punto o verremo tutti risucchiati da un enorme buco nero creato dal nostro tanto scavare o dovremmo ricostruire pezzettino per pezzettino le fondamenta di questa Terra!
Questo si chiama "pensare positivo!"


e ora viene la parte difficile da scrivere...

allora la prima soluzione che potrei provare a dare è questa:

1]-cercare di vivere dedicandosi a tempo pieno a cambiare il mondo.
e prima che vi facciate mille seghe mentali, pongo già due domande e provo a dare delle risposte, le altre domande le lascio ai vostri commenti:

a)è impossibile.
se una cosa non vi piace, o la cambiate o continuerà a non piacervi, in più la vita è una sola, fate due più due e ne uscirà fuori che state sprecando già del tempo prezioso pensandoci.

b)è banale.
"La vera rivoluzione dobbiamo cominciare a farla dentro di noi"
"Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso."
a me non sembra tanto banale, basta ragionarci 10 secondi per essere d'accordo.

poi avrei altre tre soluzioni:

2]-andare a vivere in un posto isolato, da solo o con 3-4 persone, coltivare la terra e vivere di poco, lontano dal mondo e dai milioni di coglioni che lo infestano.

3]-sperare nella fine del capitalismo, ormai vicina si spera.

4]-vivere la vita nel modo migliore: trattando gli altri bene, cercando di cambiare le cose poco alla volta ma con impegno, vivere con onestà e generosità, aiutare gli altri quando si può, non girare la faccia dall'altra parte davanti alle ingiustizie e lottare sempre per i propri diritti.


be direi che per oggi va bene così, ci ho messo quasi un'ora per scrivere 4 righe..